Relazione presentata alla 52a Assemblea Regionale

Intervento del Presidente dell’Avis Provinciale di Novara, Gianfranco Borsotti, alla 52ª Assemblea dell’Avis Regionale Piemonte, che si è svolta a Nizza Monferrato il 30 aprile 2022.

«A nome di tutti i soci novaresi e del Consiglio Provinciale che ho l’onore di presiedere, saluto cordialmente i delegati alla 52.ma assemblea regionale dell’Avis, i rappresentanti di tutte le realtà avisine piemontesi, il presidente, i consiglieri regionali e tutte le autorità intervenute. 

Vediamo subito qualche dato sulla situazione dei soci e donatori novaresi. 

Nel 2021 i soci dell’Avis Provinciale Novarese sono stati 9.217 (di cui 8.870 donatori) ed hanno effettuato 15.319 donazioni con una crescita prossima al 3%. Rispetto al precedente anno registriamo un aumento di 151 donatori, recuperando completamente così il calo, seppur contenuto, che abbiamo avuto nel 2020 rispetto al 2019 causa Covid. Sull’arco temporale degli ultimi 5 anni le donazioni sono sempre state in ascesa tranne che nel 2020 rispetto al 2019 dove la diminuzione è stata contenuta nel 2.3%. 

I rapporti con i responsabili dei due Simt del territorio sono sempre stati più che buoni e improntati alla massima collaborazione e ciò grazie alla piena condivisione degli obiettivi tra donatori, sezioni comunali e strutture sanitarie ospedaliere. 

In generale questi risultati sono sicuramente il frutto del lavoro promozionale e di sensibilizzazione svolto in questi ultimi anni, lavoro sia a livello provinciale sia e forse soprattutto a livello di comunali, in particolare di una ventina su un totale di 43, Sovracomunale di Borgomanero compresa. Nel 2020 l’Avis novarese ha avuto anche una nuova comunale: è quella di Agrate Conturbia: una nascita che ci fa’ davvero piacere. 

Notevole è ormai il contributo dello strumento informatico Prenotavis che è ora adottato da quasi tutte le comunali che afferiscono alle Udr di Novara ed Arona. Questo sistema di prenotazione che il Provinciale ha voluto poco meno di due anni fa’ è molto gradito dai donatori e ha di fatto incrementato la mobilità dei donatori: è infatti aumentata in modo significativo anche la percentuale di donatori che donano in PdR diversi dalla propria comunale. E’ un altro bel segnale di quello che noi chiamiamo “abbattimento dei campanili”. Prenotavis si è anche dimostrato molto utile per la prenotazione delle preselezioni. In provincia di Novara da anni si attua, convintamente, il criterio della donazione differita. In quest’ottica è ovviamente importante aumentare gli accessi per le preselezioni agli aspiranti donatori e soprattutto il loro “monitoraggio” sì che confermino in concreto la loro volontà di essere donatori, donatori periodici e avisini. 

Una difficoltà però è lamentata dalle comunali novaresi, soprattutto dalle più grosse. Ci riferiamo al costo che devono sostenere per la spedizione ai donatori delle buste contenenti gli esiti degli esami effettuati sul sangue prelevato. Questo onere è dovuto al fatto che per motivi attinenti alla privacy non è possibile usare… l’informatica. Di questo, in tutta sincerità, non riusciamo a farcene una ragione. 

Circa l’organizzazione e gestione dei PdR con il sistema di rendicontazione e controllo in capo alla Commissione Tecnico Paritetica (CTP) non possiamo che ribadire la bontà della scelta operata ormai 5 anni fa’. 

La pandemia in tutto il 2021 non ha consentito particolari attività promozionali se non qualche passaggio su una rete televisiva locale ed i diversi articoli su settimanali provinciali per ricordare e resocontare le donazioni nei fine settimana (soprattutto di domenica) nei PdR distribuiti nella provincia. 

Come provinciale abbiamo reimpostato il tema dei social media e del sito internet, rinnovato in questi ultimi due mesi. E’ più agile, si naviga decisamente meglio e riporta in modo completo e coerente tutte le informazioni di cui necessita un potenziale donatore: dove, come, quando si dona negli ospedali novaresi e nei PdR. 

Sui social saremo ancora più presenti sia a livello provinciale sia, ne siamo certi, a livello delle comunali. Queste, in particolare, cercheranno di insistere nel rilanciare gli appelli ed i progetti promozionali predisposti sia dal nazionale sia dal regionale. 

Un tema particolare che verrà trattato dall’Avis Provinciale novarese è quello della propaganda e sensibilizzazione per le donazioni in aferesi, vale a dire in quella tipologia trasfusionale dove sussiste una criticità a tutti i livelli, non solo nazionale o regionale. Oltre a studiare uno specifico piano di promozione un’iniziativa che vorremo lanciare prima dell’autunno è una giornata o un evento pubblico per approfondire, anche dal punto di vista medico e clinico, la donazione in aferesi e quindi promuoverla ed incentivarla a largo spettro a nuovi e vecchi donatori. 

Premesso e anticipato il voto favorevole della nostra delegazione al bilancio 2021, veniamo alla relazione del consiglio regionale presentata oggi in questa nostra assemblea. 

Innanzitutto esprimiamo un sincero apprezzamento per l’impostazione che il nuovo presidente Luca Vannelli ha voluto dare al suo piano di lavoro quadriennale, un piano che riteniamo serio, articolato ed aperto. 

Ci è piaciuto che uno dei primi atti dell’esecutivo regionale sia stato l’organizzazione di incontri con i consigli direttivi presso tutte le nostre province. Riteniamo inoltre corretto e razionale il fatto che nel nuovo esecutivo regionale sono rappresentate tutte le province. 

Sempre dal punto di vista operativo riteniamo buona cosa che il regionale abbia finalmente reso possibile la partecipazione alle riunioni da remoto (… anche se ci dispiace che così non è stato per l’ultima riunione del consiglio regionale del 9 aprile scorso). 

Ci piace anche che la nuova presidenza abbia ripreso al meglio l’interlocuzione con il sistema sanitario regionale nelle sue diverse declinazioni, siano esse amministrative sia politiche. L’Avis tutta sul tema sanitario non può essere assente o scarsamente considerata. 

Di una cosa però gli avisini novaresi si rammaricano. 

Oggi, come temevamo, non è stata riproposto nell’ordine del giorno l’aumento della quota associativa dopo che nello scorsa assemblea di Caramagna, questa ipotesi era stata inopinatamente bocciata a maggioranza. Un anno fa’ si era ritenuto di non aumentare la quota associativa di 0,18 € (dicesi diciottocentesimi) per portarla da 0,52 a 0.70 €. Riteniamo che questo aumento, che pesa per lo 0,56% di quanto ricevuto per la propaganda (i famosi 22€ a sacca), possa consentire una migliore operatività ed iniziativa all’Avis piemontese, così come altre diverse Avis regionali fanno. 

Lo scorso anno, su questo tema, qualche provinciale aveva chiesto che l’eventuale aumento fosse condizionato o subordinato a qualche specifico progetto: ebbene noi non siamo d’accordo su questa ipotesi per un paio di motivi. Questo approccio porterebbe con se lungaggini e perdite di tempo e, soprattutto, farebbe pensare ad una sorta di controllo sull’operato del Regionale ed una limitazione alla sua autonomia. 

Le diverse provinciali facciano, anzi rifacciano, un attento esame di coscienza e… mettano mano al portafoglio. Le idee, le proposte e i progetti si realizzano se ci sono le premesse di base per realizzarli e, ci piaccia o no, senza finanza non si va lontano. Se non riconsideriamo quest’ipotesi rischiamo di rimanere impastoiati nel libro dei sogni, nei bla-bla continuando a rincorrere altre realtà regionali più concrete ed efficaci. 

Veniamo alle problematiche relative al personale medico. Benché Novara non abbia, almeno per ora, il problema della carenza di medici e paramedici per le raccolte presso i PdR, la nostra Provinciale condivide appieno lo spirito del progetto pilota teso all’ “Ottimizzazione dei processi organizzativi, assistenziali, strutturali e formativi della rete trasfusionale della Regione Piemonte”. Ma non solo: condividiamo anche le prime ipotesi operative che sono state messe in campo nella recente riunione della cabina di regia del nord/est del Piemonte relative a nuovi punti per la plasmaferesi e a nuove procedure per le preselezioni. 

Su questo progetto vogliamo però esprimere un paio di considerazioni o preoccupazioni. 

Una attiene alla tempistica: riteniamo troppo ottimistici i tempi esposti nel cronoprogramma per “progettare e testare uno strumento informatico a supporto della presa in carico integrata” (durata prevista 8 mesi con obiettivo novembre 2022 !?!). Dal punto di vista informatico non dobbiamo dimenticare infatti che stiamo ancora aspettando quanto prevedeva la DGR del 22 luglio 2016: mi riferisco alla “Organizzazione di una rete informatica regionale che superi la frammentazione delle informazioni, fino alla creazione di un’unica base dati trasfusionale regionale, tra l’altro al fine di rendere uniformi i trasferimenti di dati tra SIMT, CPVE e CSI”. 

Dopo aver citato questo problema per ben 5 assemblee annuali consecutive non potevamo non farlo anche questa… sesta volta. 

L’altra considerazione riguarda quanto scrive il Centro Nazionale Sangue nel suo documento di plauso e benestare a questo progetto. Il CNS in questo atto ufficiale “raccomanda alla regione Piemonte una razionalizzazione dei punti di raccolta” “ritenendo il numero di 308 PdR francamente sovradimensi0nato”. Ebbene su questo aspetto noi Avisini Piemontesi dovremo essere costantemente e prontamente partecipi alle decisioni e non solo parzialmente o formalmente coinvolti. Guai se dall’attuazione di questo progetto ne dovessimo riscontrare ex-post un calo di donatori e di patos associativo! Queste cose funzionano se c’è un vero progetto condiviso di riorganizzazione: se il progetto consistesse nel mero taglio del numero dei PdR non si otterrebbe niente di utile, anzi! 

Prima di concludere vorremmo soffermarci sul lavoro che sta impostando la commissione che si occupa della revisione di Statuto e Regolamento. Ci piacerebbe che venissero studiate e proposte ipotesi di una quota minima di nuovi dirigenti nei rinnovi quadriennali dei consigli regionali (e, aggiungiamo anche – perché no – anche in quelli provinciali). 

Così, anche così, potremmo svecchiare l’Avis riconoscendo che chi ha fatto la sua partita, magari per decenni e decenni, forse, deve riconoscere che la sua operatività, la sua capacità di proposta, la sua freschezza non sono più quelle di una volta. 

Nel momento in cui oltre che essere OdV siamo anche una Rete di volontariato dobbiamo essere più consapevoli del fatto che partecipiamo tutti ad un sistema, un sistema oltre che integrato che deve essere dinamico e poco autoreferenziale. 

E’ compito nostro mettere in campo la capacità di migliorare, di prevedere e programmare una crescita, una crescita che deve essere anche qualitativa. Ma non basta: con la capacità dobbiamo anche essere un po’ più disponibili al rischio, a quello di sbagliare o di proporre qualcosa che poi potrà essere bocciato. La qualità migliora, di solito, con il confronto, la più ampia disponibilità al nuovo e l’attenzione alle nuove proposte. E le nuove proposte spesso sono avanzate dalle nuove leve. Un’altra provocazione in tal senso potrebbe essere quella che nell’esecutivo regionale faccia parte a pieno titolo una o un rappresentante degli avisini espresso dal nostro mondo giovanile. 

Di fondo, comunque e al di là dell’anagrafe, vale la considerazione che il nostro sistema, Odv e Rete, lavora bene e raggiunge i suoi obiettivi se e solo se tutti i nodi della rete, operano all’unisono condividendo buone pratiche ed esperienze. 

A partire da questa assemblea facciamo in modo tutti di essere più uniti e disponibili. Anche al nuovo. Noi tutti dobbiamo avere la certezza che siamo sulla strada giusta. 

Una strada luminosa tracciata 95 anni fa’ da coloro che hanno voluto fondare questa grande realtà che è l’Avis». 

 

Per il Consiglio dell’Avis Provinciale di Novara 

Gianfranco Borsotti

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